Cos’è la sindrome della cuffia dei rotatori

Cuffia rotatori 01Tra i tanti problemi che possono colpire l’articolazione della spalla, quella più frequente è sicuramente la così detta sindrome della cuffia dei rotatori (SCR).

In un solo termine vengono raggruppate una serie di patologie che hanno in comune una tendinopatia dei muscoli che “avvolgono” l’articolazione e che formano appunto la così detta cuffia.

La salute della spalla dipende dalla stabilità data dai tessuti molli e particolarmente dai muscoli che la circondano.

Lesioni o danni a queste strutture causano perdita delle normali funzioni articolari e dolore.

Questa condizione patologica è molto frequente nei soggetti dopo i 40 anni di età (se consideriamo solo le problematiche degenerative e non i traumi).

Circa il 28% dei soggetti sopra i 60 anni ha una lesione ai tendini della cuffia dei rotatori. Il 65% dei soggetti di età superiore ai 70 ha uno strappo a tutto spessore di uno dei tendini interessati.

Spesso è bilaterale (50% dei pazienti sopra i 60 anni), ma nel 56% dei casi è asintomatica.


Le cause

Le cause possono includere fattori intrinseci all’articolazione o estrinseci.

I primi sono tipicamente a carico della regione del muscolo sopraspinoso (e del suo tendine), che col passare del tempo presenta una diminuzione dell’apporto sanguigno da parte dei capillari arteriosi.

Gli altri includono problemi di assottigliamento dei legamenti che circondano l’articolazione, infiammazione della borsa sierosa (borsite sub acromiale) e anomalie della forma dell’acromion che è l’osso che sovrasta l’articolazione.

Cuffia rotatori 02Tra le patologie che coinvolgono la cuffia dei rotatori la sindrome da impingement è la più diffusa.

È data da un conflitto che si viene a creare  tra le strutture tendinee (particolarmente del tendine del muscolo sovraspinoso) e la parte ossea della scapola (l’acromion) che lo sovrastano.

Una ulteriore causa è l’accumulo di calcio attorno ai tendini.

Questo accumulo creerà un tendinopatia calcifica, che può rimanere asintomatica a lungo (a volte si risolve spontaneamente) o causare una sintomatologia acuta con dolore severo.

Cuffia rotatori 03La Sindrome della cuffia dei rotatori  inizia con una lieve irritazione dei tendini, con possibile edema,  che diventa poi una tendinosi (fase degenerativa e fibrosi).

Progredisce poi verso una parziale lacerazione che nel tempo può diventare importante tanto da coinvolgere il tendine su tutto il suo spessore e creare un distacco.

I tendini maggiormente coinvolti sono statisticamente il sovraspinoso, il sottospinoso, il sottoscapolare e poi il tendine del capo lungo del bicipite.

Solitamente le lesioni massive si verificano nei soggetti che hanno sottovalutato i sintomi iniziali, o se si associa ad una condizione degenerativa, un trauma o un’alterazione della morfologia dei profili ossei che compongono l’articolazione.

Le lesioni possono variare da meno di 1 cm e raggiungere quasi i 5 cm.


La sintomatologia della sindrome della cuffia dei rotatori

Cuffia rotatori 04Il dolore tipico della Sindrome della cuffia dei rotatori (SCR) è sordo, localizzato sull’articolazione e leggermente laterale.

Viene aggravato dalle attività che richiedono sforzi dei muscoli coinvolti, movimenti con il braccio sollevato o in apertura del braccio stesso.

Spesso notturno tanto da svegliare il paziente o se si svolgono attività faticose e ripetitive (per esempio stirare).

Se il dolore persiste a volte si irradia fino al gomito o alla mano (dal lato del pollice) anche a riposo.

Nel tempo vengono coinvolti i muscoli del dorso e del collo a causa dei compensi che il soggetto attua per sfuggire al dolore e questo scaturisce in dorsalgie o cervicalgie secondarie.

Se il paziente non ricorre alle necessarie cure nel tempo si creerà una rigidità della capsula articolare (il manicotto legamentoso che avvolge tutta l’articolazione).

Questo limiterà notevolmente i movimenti tanto da non permettere di svolgere le normali attività quotidiane, anche le più banali come pettinarsi o lavarsi.

La cronicizzazione della patologia porta alla atrofia dei muscoli con conseguente infiltrazione di grasso tra le fibre muscolari.


La diagnosi

Cuffia rotatori 05L’esame diagnostico prevede una batteria di test che ci aiutano ad individuare se la causa è all’interno dell’articolazione o meno, e quali strutture sono più coinvolte.

Le indagini radiografiche di supporto ci vengono in soccorso per quantificare e localizzare meglio una eventuale lesione.

La risonanza magnetica è sicuramente l’esame di elezione, solo nel caso si sospetti una tendinopatia calcifica è meglio ricorrere ad radiografia standard.


Il trattamento

Il trattamento primario è sicuramente quello conservativo, che prevede il recupero della mobilità e della forza dei muscoli coinvolti ristabilendo la normale biomeccanica articolare e muscolare che può essere alla base di un processo degenerativo precoce.

Un trattamento tempestivo migliora la prognosi.

Un programma riabilitativo che tiene conto della causa che ha generato la patologia è oggi fondamentale e spesso risolutivo.

Non vanno sottovalutati gli eventuali compensi che la struttura mette in atto per diminuire il dolore, quindi necessariamente si devono trattare tutte le articolazioni vicine alla spalla e spesso la colonna cervicale e quella dorsale risultano coinvolte.

Nel caso la fisioterapia risulti poco efficace si può ricorrere all’aiuto di farmaci antinfiammatori o a infiltrazioni locali di anestetico e di acido ialuronico.

Se il dolore persiste nonostante i trattamenti conservativi si procede al trattamento chirurgico e ad un successivo recupero funzionale post-operatorio. I tempi di recupero variano dai 3 ai 6 mesi in base all’entità della lesione ed al tipo di intervento chirurgico.


Sempre in tema “spalla”, suggerisco la lettura anche di: Mouse shoulder: spalla dell’impiegato

 

Articolo presente anche su: apainstitute.it

 

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